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MotoGP, Ciabatti: "Concessioni per Honda e Yamaha? Non c'è nessuna proposta"

Il ds di Ducati: "Dorna ha parlato prima coi giornalisti che con le Case. Siamo aperti a valutare nuove idee ma non dovranno essere ad personam e penalizzare chi ha lavorato bene"

MotoGP: Ciabatti:

Carlos Ezpeleta ha mostrato le carte e detto chiaramente a Radio Catalunya che “Dorna sta lavorando per aiutare Honda e Yamaha”. Cioè sta cercando di modificare il sistema delle concessioni per fare sì che i due costruttori giapponesi possano beneficiarne. In che modo è un mistero, nel senso che neppure le altre Case impegnate in MotoGP sanno nulla a proposito.

Lo chiarisce Paolo Ciabatti, direttore sportivo di Ducati: “onestamente non mi risulta che ci sia nessuna proposta in merito - spiega - Sembra che ne abbiamo parlato prima coi giornalisti che con i costruttori”.

Quale dovrebbe essere la procedura in questi casi?
Una proposta del genere dovrebbe essere discussa nella Gran Prix Commission dai suoi membri: Dorna, FIM, IRTA e MSMA. La MSMA si è riunita giovedì scorso per parlare dei regolamenti tecnici per il futuro, non ha ricevuto nessuna proposta. Quando Dorna riterrà di aggiornare il sistema di concessioni per venire incontro a dei costruttori in difficoltà, dovrà spiegare come e che impatto avranno. Vogliono concedere più giorni di test o permettere ai piloti ufficiali di provare? Non lo sappiamo”.

Qual è la posizione di Ducati su questo tema?
Siamo disposti a valutare con spirito collaborativo una proposta quando questa ci sarà, ma dobbiamo tenere presenti alcuni punti. Noi, come Aprilia e KTM, siamo arrivati dove siamo arrivati facendoci il mazzo e rispettando il regolamento, mentre le due Case giapponesi non sono riuscite a tenere il passo. Ripeto, siamo disposti a valutare una proposta, ma non dovrà essere ‘ad personam’, dovrà funzionare per tutti i costruttori che in futuro potrebbero trovarsi in quella situazione. Ne parleremo fra noi costruttori e capiremo se ci sarà una maggioranza in positivo o in negativo”.

Nella GP Commission, però, Dorna, FIM e IRTA hanno la maggioranza dei voti, quello della MSMA potrebbe valere poco se gli altri fossero d’accordo a cambiare.
“In generale, fare un cambiamento senza avere l’accordo della maggioranza dei costruttori credo non sia bello. Noi siamo aperti a valutare una proposta, tenendo presente che non bisogna avvantaggiare eccessivamente chi non ha fatto il proprio lavoro come gli altri. Abbiamo bisogno di una proposta che sia articolata, precisa e soprattutto equa e condivisibile”.

Dare una mano a chi è in difficoltà è possibile?
In questo momento ci sono due costruttori giapponesi in difficoltà e tre europei in una buona situazione. Loro in passato non hanno potuto trarre vantaggio dalle concessioni e poi si sono un po’ persi. È interesse di  tutti, anche del campionato, che tutte le Case possano dire la loro in pista, ma non bisogna penalizzare chi ha lavorato bene. Pensiamo che in MotoGP la meritocrazia debba avere un valore”.

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